Giovedì 1 ottobre 2020 – 674a Manifestazione.
“Tu chiamale, se vuoi, emozioni”.
È stato questo il tema dominante della serata, davvero speciale, che il Panathlon Club di Forlì ha voluto dedicare al
grande forlivese, straordinario uomo di sport che aveva quale caratteristica peculiare la capacità di rivolgere il proprio sguardo sempre verso l’avvenire. E per tanti anni socio del nostro Club.
Ad accompagnare Marilena Rosetti, presidente del sodalizio, in una sorta di viaggio a ritroso, sono stati Igor Cassina, campione olimpico alla sbarra ad Atene 2004, il sindaco di Forlì Gianluca Zattini, il presidente regionale del CONI Umberto Suprani, il governatore Panathlon dell’area 5 (Emilia Romagna e Marche) Lucio Montone, Giovanni Salbaroli, in rappresentanza dell’Unione Nazionale Veterani dello Sport e Flavio Dell’Amore, past president del Panathlon Club Forlì.
Alla serata ha partecipato anche un prestigioso ospite, il campione olimpico di Atene 2004
che nella sua carriera sportiva è stato particolarmente vicino al presidente Grandi.
Rosetti ha introdotto la conversazione sottolineando la traccia, anzi la luce, che Grandi (i cui tre figli erano presenti nel salone del Circolo La Scranna, che ha ospitato l’evento) ha lasciato con il suo esempio, poi è stata la volta del Sindaco Zattini, che ha ricordato di aver chiesto scusa, nel suo primo incontro con Grandi, per il ritardo accumulato nella realizzazione del museo della ginnastica presso il Palazzo ex GIL (in Viale della Stazione). A tale riguardo, lo stesso primo cittadino forlivese ha esplicitamente promesso che tale museo si farà e sarà volto al futuro pur mantenendo sempre al centro la ginnastica.
Montone e Suprani hanno quindi ripercorso le personali occasioni di incontro con Grandi, definito uomo dotato di modestia, appassionato e visionario, vale a dire proiettato verso il futuro. Suprani, in particolare, ha poi sottolineato come lo sport debba essere un valore educativo specie per i giovani e, perciò, debba stare al di fuori di qualsiasi gioco di palazzo, proprio come voleva Grandi.
Giovanni Salbaroli ha quindi portato il proprio saluto e quello di un altro grande forlivese, Cino Ricci, coetaneo e amico di Grandi.
Marilena Rosetti consegna una targa ricordo ai figli di Bruno Grandi
Ma la serata è entrata nel momento più emozionante, e commovente, con gli interventi di Flavio Dell’Amore e Igor Cassina. Il giornalista ha realizzato una sorta di originale e piacevolissimo docufilm non visivo ma affabulatorio, che ha immerso i presenti in una atmosfera davvero molto particolare e coinvolgente. Dell’Amore ha immaginato la scena iniziale ambientata nel porto di Tokio, con il capitano di una nave che lascia il comando dove vent’anni: si tratta ovviamente di Bruno Grandi, che nel 2016 lasciò la presidenza della Federazione Internazionale di Ginnastica che aveva assunto nel 1996.
La seconda scena si svolge il 20 ottobre 2016 in Giappone, giorno in cui nel congresso mondiale della FIG si votò per l’elezione del nuovo presidente che avrebbe preso il suo posto; di fronte a 150 delegati provenienti da tutto il mondo accadde l’incredibile: non si parlò del programma dei candidati alla presidenza ma delle qualità fuori dal comune di Grandi, che avevano affascinato tutti.
Vinto in alcuni passaggi dalla commozione, con la voce chioccia Dell’Amore ha lasciato la parola a Igor Cassina, che non è stato da meno. Dopo aver spiegato cosa significasse per Grandi la “ginnastica per tutti”, vale a dire mettere chiunque in condizione di praticare attività sportiva, specie nei paesi meno sviluppati, il campione olimpico ha sottolineato come, proprio grazie alla guida di Grandi, abbia compreso che i veri campioni della vita non sono coloro che vincono gare ma quelli che riescono a raggiungere un determinato stile di vita.
Il momento di commozione più intensa è coinciso, per Cassina, con la rievocazione di un episodio accaduto nel 2000: sul punto di lasciare la ginnastica, venne convinto a proseguire da Grandi. E solo grazie a lui riuscì a disputare l’Olimpiade di Sidney, dove conquistò un memorabile oro alla sbarra, esibendo un gesto atletico da lui stesso inventato e che da allora è ufficialmente chiamato “movimento Cassina”.
Infine, lo stesso Cassina ha menzionato la riforma voluta da Grandi che inseriva la possibilità per i ginnasti di conseguire un punteggio anche superiore al 10. Fu un passaggio storico, con gli atleti stimolati ad spingersi oltre quello che in precedenza veniva considerato il limite massimo.
In conclusione, ormai in vista della mezzanotte, la premiazione dei figli di Grandi a ricordo della serata, che resterà indelebile nelle menti di molti tra i presenti.
A cura di M. Gioiello
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