Giovedì 26 settembre 2019 – 666a Manifestazione.
Dopo la pausa estiva, ci siamo ritrovati all’Hotel Globus Best Western a Forlì, per un evento conviviale dedicato ad uno sport che regala sempre grandi emozioni: l’atletica leggera.
Protagonista della serata è stato un grande atleta, campione del mondo nei 3000 siepi ai Mondiali di Roma 1987:
Nato a Siderno il 10 gennaio 1963 e poi trasferitosi a Milano per gareggiare con i colori della società Pro Patria, Francesco è stato uno dei più grandi mezzofondisti italiani. È stato uno specialista dei 10000 metri piani e dei 3000 metri siepi. In quest’ultima disciplina ha ottenuto i successi internazionali più prestigiosi.
Francesco Panetta con la presidente Rosetti e Giorgio Sbaraglia
Panetta fece il suo esordio in azzurro agli Europei juniores del 1981, dove corse la gara dei 3000 m siepi sotto una pioggia battente. Nel 1986 agli europei di Stoccarda vinse la medaglia d’argento sempre nei 3000 m siepi, dimostrando di essere in quel momento il miglior interprete italiano sulla distanza. Vedremo poi quali siano state le circostanze che hanno propiziato questa sua “conversione” verso le siepi: ce lo ha raccontato lo stesso Francesco…
L’anno della sua consacrazione fu il 1987, quando con il tempo di 8’08″57 vinse la medaglia d’oro dei 3000 m siepi ai Mondiali di Roma siglando anche la miglior prestazione dell’anno sulla distanza e il record italiano (tuttora imbattuto). Sempre a Roma ottenne anche un argento nei 10000 m piani.
L’anno successivo si presentò ai Giochi olimpici di Seul fra i favoriti, riuscendo senza problemi a raggiungere la finale. Qui la sua tattica fu di stare davanti e fare la gara sul ritmo, per sfiancare gli avversari. Dopo 2000 metri però, al primo allungo dei rivali, non riuscì a tenere il ritmo e finì nelle retrovie. Il riscatto arrivò agli Europei di Spalato del 1990 dove vinse la medaglia d’oro. Nel 1994, agli Europei di Helsinki, Panetta si presentò da campione uscente, ma ormai a fine carriera, meno quotato rispetto agli altri azzurri Lambruschini e Carosi che partivano con ambizioni di vittoria. Alla finale arrivarono tutti e tre gli atleti italiani, ma il favorito Lambruschini dopo pochi giri di gara cadde su un ostacolo. Panetta lo aiutò a rialzarsi e a riportarsi nel gruppo dei migliori. Lambruschini vinse la gara e l’oro europeo, Panetta finì fuori dal podio, ma il suo gesto d’altruismo è rimasto nella memoria degli sportivi italiani anche più delle sue tante medaglie.
Nel suo ricco palmarès, oltre ai successi internazionali ha conquistato anche dieci titoli italiani: uno nei 5000 m piani (1988), uno nei 10000 m piani (1986), due nei 3000 m siepi (1985 e 1988) e sei nella corsa campestre (dal 1987 al 1992). Ha inoltre vinto per cinque volte il Campaccio. Attualmente vive a Monza e continua a praticare lo sport: in particolare si dedica all’arrampicata sportiva.
Nel corso della serata, condotta da Giorgio Sbaraglia, vice presidente del nostro Club, abbiamo avuto modo di conoscere un grande personaggio, sia dal punto di vista sportivo che – ancora di più – dal punto di vista umano.
Francesco ci ha raccontato di come – giovanissimo – ha lasciato la Calabria per trasferirsi al nord, per gareggiare con la famosa società Pro Patria Milano (nelle cui file in quegli anni militava anche Alberto Cova). Alla Pro Patria incontra l’allenatore che lo porterà a vincere in Italia e nel mondo: Giorgio Rondelli.
In quegli anni ’80, il mezzofondo italiano era ai vertici mondiali: “A quei tempi i keniani eravamo noi”, ci ha detto Francesco, elencando i grandi atleti italiani di quegli anni: Cova, Mei, Bordin, Antibo, Pizzolato e – ovviamente – lo stesso Panetta.
Abbiamo infatti ricordato il fantastico podio tutto azzurro nei 10000 metri agli europei di Stoccarda 1986 con Stefano Mei vincitore davanti ad Alberto Cova e Salvatore Antibo. E proprio gli europei di Stoccarda hanno rappresentato per Francesco una di quelle “sliding door” della vita che hanno cambiato il suo destino sportivo. La storia non è molto nota e Francesco ce l’ha raccontato con verve e simpatia: “Il mio obbiettivo per gli Europei del 1986 erano i 10000 metri, la specialità che preferivo e nella quale mi sentivo più forte. Ma quell’anno, nelle selezioni fui superato appunto da Mei, Cova ed Antibo. C’erano solo tre posti, quindi rimasi escluso, come quarto atleta, ed ero deciso a non andare neppure a Stoccarda”. Ma poi fu convinto a presentarsi nella gara dei 3000 siepi, dove – pur senza una preparazione mirata – ottenne un inatteso secondo posto. E proprio grazie a quella medaglia d’argento, ha scelto di continuare con le siepi, raggiungendo l’anno dopo a Roma il titolo mondiale che ha rappresentato il culmine di una grande carriera sportiva. Abbiamo rivisto il video della gara di Roma 1987, una vittoria che è sembrata persino facile, per il grande distacco con il quale Francesco ha vinto davanti al pubblico italiano dello Stadio Olimpico.
Nella decisione di correre i 3000 siepi a Stoccarda ha avuto un ruolo importante anche Stefano Mei, coetaneo di Francesco e suo grande amico, che ha contribuito a convincere l’amico-rivale a provare la disciplina con le barriere.
Ed è grazie a Stefano (ed alla loro amicizia) se abbiamo potuto avere ospite Francesco Panetta al nostro club. Purtroppo Stefano Mei, che avrebbe dovuto essere ospite della serata, ha dovuto rinunciare all’ultimo istante per un febbrone che l’ha colpito proprio in quei giorni.
A cura di G. Sbaraglia
Dai media locali:
Forlì Today: “Il Panathlon club incontra il campione di atletica Francesco Panetta” (23/09/2019).
Forlì24ore.it: “Il mezzofondista Panetta ospite del Panathlon Club Forlì” (23/09/2019).
Leave a comment