Venerdì 12 Febbraio 2010 – 557a Manifestazione.
Questo mese il convivio del nostro sodalizio al Circolo della Scranna è stato dedicato ad uno sport tra i più emozionanti e pieni di fascino, dove spesso chi compete si confronta più con i suoi limiti e le sue fragilità che contro gli avversari. La vela e l’avventura oceanica sono stati al centro del tema:
L’Uomo e l’Oceano: una sfida eterna.
Cino Ricci e Luca Del Zozzo, intervistati da Flavio Dell’Amore (Past President)
È stato nostro ospite un forlivese, velista per vocazione, che con una barca a vela di soli 6,5 metri è stato il protagonista di un’avventura solitaria attraverso l’oceano durata 72 giorni:
Luca Del Zozzo, ingegnere, 47 anni, è il navigatore solitario che ha percorso 7.800 chilometri attraversando l’Atlantico dalla Bretagna al Brasile, conquistando un risultato di prestigio nella MiniTransat 650 edizione 2009, regata transoceanica tra le più nobili e azzardate. Creata nel 1977 dall’inglese Bob Salmon, quasi come sfida alle ricche e spocchiose regate transoceaniche, è entrata subito nella leggenda. Si corre ogni due anni in solitario su barche a vela di soli 6,5 metri con partenza dalle coste francesi ed arrivo a Salvador de Bahia in Brasile.
Del Zozzo è partito il 13 settembre 2009 da Charente-Maritime, in Bretagna e dopo 72 giorni in mare ha portando la sua Corradi ITA686 a tagliare il traguardo a Salvador de Bahia, 14esimo e subito dietro alla decina di velisti professionisti che partecipavano alla regata assieme ad una settantina di skipper provenienti da tutto il mondo. Luca ha passato i 72 giorni – con un’ unica pausa a Funchal – a sfidare l’oceano ogni giorno, ogni ora, ogni minuto. Praticamente senza strumenti di comunicazione, in continua competizione con le bonacce, le tempeste, i venti.
Luca Del Zozzo premiato da Marilena Rosetti (Segretaria del Club)
Luca attraverso immagini e racconti affascinanti ci ha fatto rivivere la sua incredibile avventura. Ci ha detto: “La preparazione all’evento è fondamentale e ardua. Ho trascorso un inverno in Francia, mesi e mesi di allenamenti e corsi di sopravvivenza in mare. Mi sono iscritto ad un corso di meteorologia: saper interpretare i movimenti climatici può salvarti la vita ed è fondamentale per la gara. Gli organizzatori francesi sono molto scrupolosi per cui alla MiniTransat partecipa solo chi ha conoscenze profonde e preparazione su quello che lo aspetta. La notte non si dorme se non per brevi pause di un quarto d’ora. Non si può perdere di vista la rotta e la velocità. Non si può comunicare se non con le barche d’appoggio, siamo isolati dal mondo. Le distanze sono tremende ma quando arrivi a Salvador de Bahia ti sembra di toccare il cielo ed in quel momento prendi coscienza della tua piccolezza di uomo. Non mi sento un superman… anzi la MiniTransat mi ha fatto conoscere me stesso più a fondo”.
Mentre Cino Ricci racconta, sullo sfondo scorrono le immagini del “Corradi ITA686”, la barca su cui ha regatato Del Zozzo
Il racconto è stato arricchito dalla prestigiosa presentazione di Cino Ricci, il nostro concittadino, indimenticabile skipper di Azzurra nella fantastica avventura del 1983, che fece scoprire agli italiani la passione della vela. Ha partecipato (e non è la prima volta) al nostro convivio in veste di presentatore e reduce dalle prime cronache televisive delle regate dell’America’s Cup a Valencia in Spagna, contribuendo con la sua competenza a rendere la serata memorabile.
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