PREMI PANATHLON 2011
Giovedì 24 novembre 2011 - 576a Manifestazione. La riunione conviviale è dedicata ad uno degli appuntamenti annuali più significativi del nostro Club, cioè la consegna dei PREMI PANATHLON, giunti alla trentunesima...
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Giovedì 24 novembre 2011 - 576a Manifestazione. La riunione conviviale è dedicata ad uno degli appuntamenti annuali più significativi del nostro Club, cioè la consegna dei PREMI PANATHLON, giunti alla trentunesima...
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Venerdì 27 maggio 2011 – 571a Manifestazione. Nel momento in cui la pallacanestro forlivese accende nuovi entusiasmi grazie alla conferma in serie A2 della Marco Polo, autrice di un finale di campionato da record, abbiamo...
Venerdì 10 giugno 2011 – 572a Manifestazione.
Venerdì 10 giugno il Panathlon Club nel suo convivio mensile, ha celebrato presso l’Hotel della Città una speciale ricorrenza dello sport ciclistico forlivese: 50 anni dalla storica vittoria nel Giro d’Italia del Centenario di Arnaldo Pambianco.
Erano presenti come ospiti della serata:
Italo ZILIOLI, definito a suo tempo il novello Coppi, corridore di livello internazionale, con un palmares di tutto riguardo; in carriera ha vinto classiche di notevole valore.
Ercole BALDINI, “il Treno di Forlì”; non si contano le sue splendide vittorie: Primato dell’ora, Giro d’Italia, Campionato Italiano, Campionato del Mondo, Trofeo Baracchi in coppia con Fausto Coppi. Baldini ha voluto ricordare la Medaglia d’Oro di Melbourne 1956 nella prova su strada, gara nella quale un grosso merito lo ha voluto riconoscere a Pambianco lo straordinario lavoro fatto durante tutta la gara “pedalava, pedalava con incredibile energia, le corse di quell’anno (1956) ci hanno cementato come veri amici ”.
Arnaldo PAMBIANCO, il Campione, il festeggiato al quale il Club ha dedicato un libro “Arnaldo Pambianco, il Campione e l’Uomo” curato dallo scrittore e giornalista sportivo (e nostro socio) Maurizio Ricci, vera enciclopedia ambulante del ciclismo e in anteprima uno spezzone della pellicola “Gabanì Due volte campione”, un cortometraggio curato dal giovanissimo regista Riccardo Salvetti, coadiuvato da un gruppo di 7 giovani improvvisati attori, pieni di entusiasmo e dotati di grande capacità interpretativa, pellicola incentrata sul personaggio “GABANÌ”.
Durante la serata “GABANÌ” Pambianco ci ha intrattenuto raccontando come protagonista il suo Giro d’Italia del 1961, tappa per tappa: la caduta rovinosa di Taranto e la fatica sua e dei compagni di squadra per arrivare al traguardo con un ritardo che sembrava incolmabile. Poi la rincorsa giorno dopo giorno su Anquetil e Van Loy, i due avversari più temibili. Il grosso recupero nella tappa che arrivava a Firenze: “venne Assirelli e mi confidò di avere visto Anquetil divorare il panino del rifornimento assieme al sacchetto di carta….. segno inequivocabile di crisi da fame, e allora via!”
Ed infine anche le famose tappe alpine nelle quali il cielo pareva di piombo e l’acqua mista a neve che cadeva a catinelle. Per vincere un giro, ci vogliono gambe buone, tenacia ma altrettanto importanti sono la squadra e le alleanze in corsa. Un alleato prezioso in quel Giro si dimostrò Gaul, il quale aveva perso un Giro d’Italia a causa di un tiro mancino di Van Loy e Anquetil per un suo bisogno fisiologico.
Racconta ancora Pambianco: “avevo accumulato un buon vantaggio ai piedi della discesa, ma c’erano ancora una decina di chilometri di pianura per arrivare al traguardo e i miei quattro compagni di fuga erano tutti più o meno dei velocisti; nessuno tirava per risparmiarsi per la volata… li avvicinai uno alla volta promettendogli la vittoria di tappa se mi avessero aiutato nei cambi; lo stratagemma funzionò, iniziarono a tirare regolarmente, io mantenni il piccolo ma importante vantaggio in classifica e loro… si accapigliarono per la vittoria di tappa. La fatica fu tanta, ma la gioia di vincere un Giro d’Italia con 170 corridori partenti, fu immensa.”
Presenti alla serata erano anche l’assessore allo Sport del Comune di Bertinoro, Capuano e il sindaco Nevio Zaccarelli che ci ha tenuto a sottolineare che “Pambianco da vero bertinorese è un uomo dal cuore immenso, che ha dimostrato sui pedali e anche nella vita, quanto alti siano i valori suoi e della sua terra”.
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