Serata molto interessante, venerdì 12 luglio al Grand Hotel di Cesenatico, per i soci e per i numerosi ospiti del Panathlon Club Forlì. Si è parlato di calcio e di Olimpiadi, con la presidente del sodalizio Marilena Rosetti a presentare i due ospiti, i giornalisti Luca Serafini e Ettore Morini, e Stefano Benzoni a condurre l’ evento.
Serafini, modenese di nascita che da 35 anni vive a Cesena, segue il calcio, in particolare le vicende della squadra cesenate, sulla quale ha scritto un libro, “Cesena, in trasferta vale doppio”.
“Per un cronista -ha detto Serafini- il lavoro inizia alla fine della partita. Anni fa, senza ausili tecnologici, si rimaneva a scrivere il pezzo all’ interno dello stadio (in totale ho calcolato di essere stato in 145 stadi) e ricordo vari aneddoti. Per esempio, a Varese, dopo essere andato in bagno, non riuscii più a riaprire la porta. Mi salvò l’allenatore Castori, che mi disse di averlo fatto solo perché la sua squadra aveva vinto!”
Sollecitato ad esprimere un giudizio sul Campionato Europeo, Serafini non si è fatto pregare. “Le squadre continentali sono quasi tutte più forti della nostra Italia. È il sistema che è sbagliato, il 67 per cento dei giocatori che militano in Serie A sono stranieri, in B invece l’ 87 per cento sono italiani. Dunque il vero campionato italiano è quello della Serie B. In generale, invece, i pronostici sono stati confermati: la Spagna è forse la più forte, con due giovani esterni clamorosi, ma la finale è comunque incerta, anche se la Spagna ha più talento, perché l’ Inghilterra ha dei campioni”.
Benzoni ha poi chiesto a Serafini un giudizio sulla qualità del gioco che si è vista durante l’ europeo.
“Giocare bene e perdere è la cosa più semplice. Ma se perdi due partite ti cacciano. Perciò tutti sono molto cauti. Da tempo c’è la libera circolazione di giocatori in Europa e una società può ingaggiare tutti gli stranieri che vuole; sono d’ accordo, ma poi in campo a mio parere dovrebbero essercene solo tre. Così i giovani italiani avrebbero più spazio”.
Spalletti potrebbe essere additato per sue colpe specifiche?
“Certo -afferma ancora Serafini- Spalletti ha colpe tattiche e di modulo. Non è un selezionatore, è un allenatore. E non è detto che un bravo allenatore sia anche un grande selezionatore. Ma la responsabilità del fallimento è anche dei Club di Serie A, a cui non importa nulla della nazionale; a loro interessa giocare le coppe europee. Tre anni fa Mancini ha trionfato con merito, ma due partite sono state vinte ai rigori. E in più in porta c’ era un grande Donnarumma. Spalletti non ha i campioni. Abbiamo buoni giocatori ma non in grado di fare la differenza. C’è stato anche un evidente problema fisico, dal momento che gli altri andavano il doppio…
Infine, una volta si insegnava a saltare l’uomo, oggi non lo fa più nessuno, manca la qualità tecnica”.
Terminata la disamina sul calcio, è stato il turno di Ettore Morini, storico giornalista de Il Resto del Carlino di Forlì, definito da Benzoni versatile e competente in tutti gli sport. Con lui si è parlato delle prossime olimpiadi di Parigi.
“Malagò parla di 41 medaglie per l’ Italia -ha esordito Morini- vale a dire almeno una in più di Tokio. Ma vorrei ricordare che, nonostante tutto, in quella occasione siamo comunque rimasti dietro alla Francia. Molto bene andò nell’ atletica, con ben 5 medaglie d’oro, quattro nella corsa e una nell’ alto con Tamberi. Quest’ ultimo oggi è infortunato ma speriamo riesca a fare un’altra impresa. Il problema dell’ atletica è che di recente ci sono stati i Campionati europei a Roma. Abbiamo dominato, ora potremmo non essere più allo stesso livello di forma. Puntiamo sulla perfezione, per esempio nei cambi delle staffette (provati e riprovati in allenamento), che ci ha permesso di vincere diverse medaglie, specie nella 4×100”.
“Per me -ha proseguito Morini- è possibile vincere più medaglie che a Tokio, magari contando sulla scherma, il tiro a volo e il tiro a segno, l’ arco e il nuoto, che a Tokio non hanno vinto nulla. Ceccon, grande nuotatore, è atteso con molte speranze, o vince questa volta o mai più.
Purtroppo deludono i giochi di squadra: niente calcio, la pallavolo all’ olimpiade è una incompiuta ( ma confidiamo nella squadra maschile), ed è pesante l’ assenza del basket”.
Benzoni ha poi posto a Morini una domanda polemica: non ci sono troppe discipline sportive alle olimpiadi?
“In effetti – ha risposto il giornalista – quest’ anno c’ è addirittura il breaking (cioè la break dance), lo skateboard e tanto altro ancora. Sì, forse si sta un po’ esagerando”.
Morini non si tira indietro nemmeno di fronte a una domanda personale: “Quale olimpiade porto nel mio cuore? Quella del 1976 a Montreal è stata la prima che ricordo bene, poi il 1980 con l’impresa di Sara Simeoni e da ultimo il 1984 con Gabriella Dorio”.
In conclusione, una domanda del pubblico ha introdotto il tema degli atleti bravi che, però, non vincono medaglie ma arrivano in semifinale, oppure quarti.
“Lo sport – ha chiosato Morini – è fatto di risultati straordinari di atleti che non vincono medaglie. C’è una grande quantità di atleti di livello ma vincere in certe discipline è davvero difficile. Anche la Pellegrini ha vinto solo una medaglia d’ oro alle Olimpiadi”.
Un ultimo rimpianto? “Tra gli atleti forlivesi solo uno è riuscito a vincere la medaglia d’oro alle olimpiadi: è stato Ercole Baldini, nel 1956 a Melbourne. E quest’ anno non ci saranno forlivesi in gara”.
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