Giovedì 16 settembre 2021 – 678a Manifestazione.
Dopo la pausa estiva, sono riprese le attività del nostro Club e siamo ritornati al Circolo La Scranna per una serata interamente dedicata al BASKET, sport amatissimo dai forlivesi e che in quest’ultimo anno ci ha regalato bellissime emozioni, proprio come quelle vissute alle ultime Olimpiadi di Tokyo.
Protagonista della serata un coach di grande fama ed esperienza, nonché brillante voce di Rai Sport:
STEFANO MICHELINI
Stefano Michelini
Inizia l’attività di allenatore nel 79 nella Fortitudo Bologna come vice-allenatore di John McMillen e responsabile dell’attività giovanile. Nel 1980 ottiene una promozione con la Budrio Basket in serie C. L’anno successivo passa alla Virtus Bologna come assistant coach di Aza Nikolić e responsabile del settore giovanile, dove vince lo scudetto Juniores. La prima esperienza da capo-allenatore la vive nel 1982 alla Sutor Montegranaro, seguita dalle esperienze a Montecatini, Ferrara e Trapani in B d’eccellenza. Nel 90 approda a Modena e arriva subito ai play-off promozione, perdendo però la finale con Rimini. L’anno successivo arriva la promozione in serie A2 battendo la Sangiorgese nella finale playoff. In A2 raggiunge anche un sesto posto nella stagione 1992-93. Dopo esperienze a Battipaglia, Forlì, Sassari e Livorno, centra un’altra promozione in A2 nel 2001 a Borgomanero. Nel 2003 accetta di allenare la squadra femminile della Reyer Venezia con la quale raggiunge la semifinale playoff 2007. Nell’estate 2009 toma ad allenare una squadra femminile di A1, il Basket Parma.
Dopo questa parentesi, Michelini commenta regolarmente i principali eventi cestistici in onda su Rai Sport. Per la nazionale italiana è stato assistente di Ettore Messina ai Campionati Europei del 1993, responsabile tecnico Nazionale Under 20 nel 1994, e “scout” nel 1995.
Sandro Dell’Agnello e Giancarlo Nicosanti
Alla serata condotta dal nostro socio Stefano Benzoni hanno partecipato come ospiti anche il presidente della Unieuro 2015 Giancarlo Nicosanti e il coach Sandro Dell’Agnello.
Incalzati dalle domande di Stefano Benzoni, i tre non si sono risparmiati.
“Ho iniziato ad allenare da giovanissimo in un piccolo paesino – ha detto Michelini – e sono arrivato alla nazionale. Oggi ricopro molti incarichi, che sono il frutto della mia passione per il basket. Eppure, ciò di cui vado davvero orgoglioso è continuare tutti i giorni ad andare in palestra per allenare i bambini, che sono veramente straordinari.”
“Da trenta anni fa a oggi – ha poi proseguito lo stesso Michelini – molto è cambiato: i giocatori sono diventati anafettivi e, a mio avviso, i tecnici devono tornare a far provare entusiasmo ai giovani. Gioia, dolore e fatica sono le parole chiave. Per me, allenare oggi è più difficile e gli allenatori dovrebbero andare maggiormente in palestra e stare meno sui social. Ai miei tempi, l’allenatore era un patrimonio della società, nel basket attuale non è più così ed è per questo che ho smesso di allenare. Ma è il mondo intero che è cambiato, e non so se in meglio o in peggio”.
Anche Dell’Agnello ha espresso il proprio pensiero in proposito:
“Una volta un giocatore si identificava con la squadra per la quale era tesserato, oggi questo non avviene, poiché il mercato è sempre aperto e gli atleti possono accasarsi in qualsiasi momento in un’altra società. Perciò, la nostra professione è diventata più difficile e noi tecnici ci ritroviamo a dover gestire più che ad allenare. Nelle squadre c’è meno unione, ognuno sta da solo”.
Il presidente Nicosanti ha parlato invece della sua Unieuro:
“Speriamo di riavere migliaia di persone al Palafiera. Quello di Forlì, per fortuna, è uno tra i pochi palazzetti d’Italia ad essere sempre pieno.
Da sei anni sono presidente e vedere il palazzetto chiuso per un anno e mezzo è stata una vera sofferenza. Il nostro intento è garantire serietà e continuità. Tutti i soci della fondazione che abbiamo creato sono motivatissimi, malgrado le difficoltà prodotte dal Covid e la certezza di chiudere in rosso tutte le annate. Facciamo quello che si può, anche rimettendoci soldi. La voglia è quella di regalare qualcosa agli sportivi forlivesi. È il nostro grande impegno. Soprattutto per i giovani, che ora ricominciano a condividere emozioni dopo tanto tempo”.
Michelini ha poi parlato del suo ruolo di commentatore televisivo.
“Non sono Flavio Tranquillo, io sono più terra terra. Le varie TV propongono numerose offerte, quindi, se prima la televisione univa i membri di una famiglia, oggi ognuno guarda da solo ciò che vuole. Gli ascolti, di conseguenza, sono limitati, perché soprattutto i giovani dopo 4 o 5 minuti cercano già un’altra partita o un altro sport o un altro programma. La sfida, dunque, è far ritrovare la passione”.
“Il mio rapporto con i colleghi è buono – aggiunge Michelini – ma era speciale con Franco Lauro. Lui esaltava la pallacanestro senza entrare nell’ambito tecnico. Il commentatore deve essere sobrio, deve seguire sempre il gioco, ci vogliono silenzi ed esaltazioni. In più, bisognerebbe limitare i termini tecnici in inglese. Io, ad esempio, utilizzo anche il dialetto locale della regione in cui mi trovo per commentate un incontro. A volte ricevo insulti sui social ma preferisco esprimermi in questo modo piuttosto che dire “perdere la maniglia” anziché perdere la palla”.
Si è parlato anche di Nazionale.
“La vittoria nel preolimpico dei nostri Azzurri – ha detto ancora Michelini – è stata una vera impresa. Sacchetti è un gestore che permette ai giocatori di esprimersi liberamente. Dobbiamo tirare fuori il meglio dai nostri giocatori, soprattutto da quelli che giocano all’estero. Per il futuro, ci sono all’orizzonte tre ottimi giovani di cui sentiremo presto parlare e 7 o 8 prospetti buonissimi. Insomma, le prospettive sono buone”.
Sull’argomento ha detto la sua anche Dell’Agnello:
“Fontecchio, Polonara e Vitali sono migliorati all’estero, è un dato di fatto. All’estero devi dimostrare, in Italia sei coccolato. Da noi quando le cose non vanno si cambia lo straniero e gli italiani sono intoccabili. I tre giocatori appena menzionati sono migliorati perché hanno avuto una sveglia. Gli allenatori croati e serbi hanno poi una marcia in più, hanno qualità superiore rispetto agli italiani. So di parlare contro la mia categoria, ma è la verità”.
Michelini ha aggiunto una considerazione:
“Per i serbi emergere nel basket vuol dire poter cambiare la propria vita; per questo si allenano sempre, mentre in Italia lo si fa molto meno. Di conseguenza, dobbiamo migliorare la nostra mentalità, anche perché gli Europei del 2022 saranno più difficili delle Olimpiadi. Ci manca un centro vero, ma per il gioco di Sacchetti potrebbe andar bene così. La squadra è interessantissima”.
Stuzzicato dalla questione, Nicosanti ha detto la sua:
“Siamo sicuri che facciamo bene a fare giocare qualcuno in base ai regolamenti attuali che tutelano gli italiani? Per me dovrebbero giocare i più bravi, ricordando sempre che è la fame che fa la differenza”.
Spazio anche per l’analisi del campionato scorso e di quello che sta per partire, ancora Michelini:
“La Virtus Bologna ha vinto dominando la finale per 4 a 0, facendo giocare Milano sempre contro la difesa schierata. Messina ha sbagliato, bisogna dirlo. Quest’anno ci sono due o tre favorite ma la competizione è apertissima e il livello si è alzato. Attenzione a Tortona, una neo promossa assai interessante.”
Nicosanti si è invece fatto portavoce delle speranze Unieuro nel campionato di A2:
“Vogliamo fare meglio dello scorso anno, ma vincere di nuovo un campionato di A2, come avvenuto lo scorso anno, non è semplice. Dobbiamo evidentemente migliorare nei playoff ( se ci arriveremo). Abbiamo confermato per il terzo anno coach Dell’Agnello, che ci dà continuità. Il pubblico è al nostro fianco, come confermato dall’alto numero di abbonamenti raggiunto in pochi giorni.”
A cura di M. Gioiello
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