Giovedì 22 maggio 2014 – 607a Manifestazione.
Si parla di “CICLISMO NEL DIFFICILE RAPPORTO FRA PASSATO E PRESENTE” nella serata tenuta all’Hotel della Città. Uno dei filoni sui quali il Panathlon Club di Forlì si muove da sempre, è quello di dare risalto agli avvenimenti sportivi di attualità. In questi giorni si sta correndo il Giro d’Italia, quindi il mostro focus è sul ciclismo, che in Romagna ha avuto ed ha grandi protagonisti. La serata è stata condotta dal giornalista e nostro socio Maurizio Ricci, grande scrittore di ciclismo.
Il principale interlocutore della serata è stato Marino Amadori, Commissario Tecnico della Nazionale Italiana Under 23. Nato a Predappio il 9 aprile 1957, Amadori è stato un ottimo professionista dal 1978 al 1990, ottenendo 7 vittorie tutte di qualità. Il suo palmares, oltre al Giro del Piemonte, ci presenta nel 1981 la tappa di Chianciano, alla Tirreno Adriatico, Vennero poi il Trofeo Matteotti e la Coppa Placci, unico successo allo sprint in carriera, nel 1983, la Coppa Sabatini nel 1985, la Coppa Agostoni nell’86 ed il Gran Premio di Larciano nell’87. Per questi successi e per quel ruolo d’azzurro ai Mondiali, merita un posto al sole nella storia del ciclismo romagnolo. In 13 anni di carriera infatti è stato ben 11 volte in Nazionale ed in 3 occasioni un suo compagno conquistò l’iride. In maglia azzurra fungeva da ambasciatore in corsa del mitico Alfredo Martini, quasi ad annunciare ciò che sarebbe divenuto nel dopo carriera. Infatti, salito sull’ammiraglia, si è distinto come direttore sportivo, dapprima nel pedale femminile, dove ha vinto, in particolare con Fabiana Luperini, praticamente tutto il possibile, poi guidando l’ultimo Marco Pantani, nel 2002 e nel 2003, ovvero l’anno della grande speranza e di una comunque significativa stagione. Con un simile retroterra, dopo il primo lustro del nuovo millennio, è entrato nello staff tecnico azzurro e, nel 2008, guidando le atlete alle Olimpiadi di Pechino, ha avuto la soddisfazione di vedere Tatiana Guderzo cogliere la Medaglia di Bronzo nella prova su strada. Poi il salto nella Nazionale Under 23, come primo collaboratore dell’indimenticabile Ballerini, di Bettini poi, e, oggi, di Cassani.
Maurizio Ricci intervista Marino Amadori. Alla loro sinistra: Ercole Baldini e la Presidente Marilena Rosetti
Nell’excursus ciclistico fra ieri ed oggi della serata del Panathlon, non poteva mancare un sipario sul Giro d’Italia, l’evento per eccellenza di questi giorni, dove, con soddisfazione, si sta distinguendo il forlivese Matteo Montaguti. Attraverso un collegamento telefonico con la “Carovana Rosa”, soci ed invitati hanno potuto ascoltare il punto sulla corsa di un’altra icona della Forlì sportiva, ovvero Marino Bartoletti che sta seguendo il Giro per la RAI. Marino ci ha parlato della cronoscalata Barbaresco-Barolo di 41,9 km., che si è svolta oggi e delle decisive tappe di montagna che il Giro affronterà nei prossimi giorni, dove si deciderà il testa a testa tra i colombiani Nairo Quintana e Rigoberto Uran, segnalandoci la grande prestazione del giovane italiano Fabio Aru.
Infine un tuffo nel passato con l’orgoglio massimo del ciclismo forlivese, nonché nostro socio: Ercole Baldini. A parlarci di lui, della sua carriera e di quanto ha significato per il pedale delle nostre zone, un documentario di venti minuti dal titolo “Ercole Baldini, il Treno di Forlì”. Il filmato, che contiene immagini inedite del campione, è stato proiettato integralmente durante la serata.
Ercole Baldini, Maurizio Ricci e Marilena Rosetti
Presenti altri eroi protagonisti del legame fra ciclismo e comprensorio forlivese, come Arnaldo Pambianco, Nino ed Alberto Assirelli, Mauro Orlati, Giampaolo Flamini, Pierluigi Fabbri e Maurizio Rossi. Tutti vincenti e tutti più o meno intinti di quell’azzurro che anima i cuori degli sportivi italiani. Tutti, per raccogliere l’affetto di un Panathlon Club Forlì che non si dimentica di loro.
A cura di G. Sbaraglia
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