Venerdì 31 marzo 2017 – 640a Manifestazione.
Il mese di marzo è – per tradizione del nostro Club – dedicato alle atlete donne, che danno lustro al nostro paese, dimostrando capacità, tenacia e passione davvero straordinarie. Quest’anno abbiamo pensato di sviluppare la serata parlando non soltanto di sport, ma anche di un tema che tocca la sensibilità di tutti: il trapianto di organi. In collaborazione con l’AIDO Sezione Pluricomunale di Forlì “Claudio Matteucci”, abbiamo tenuto al Circolo della Scranna una serata dedicata alla PALLAVOLO, con due ospiti d’eccezione: da un lato una delle pallavoliste più brave e anche più famose degli ultimi vent’anni del volley rosa italiano: Maurizia Cacciatori, straordinaria alzatrice ma anche donna di grande carisma e personalità, di cui oltre alle gesta sotto rete sono note alla cronaca anche diversi aspetti “rosa” – come il famoso fidanzamento col campione di basket Pozzecco, da lei chiuso a sorpresa undici giorni prima delle nozze.
Dall’altro una sua collega di pochi anni più giovane, Sara Anzanello, centrale della nazionale che vinse a sorpresa il campionato Mondiale 2002: a sua volta nota anche per una delicata vicenda umana, ovvero l’epatite fulminante che la costrinse ancor giovane, nel 2013, ad un trapianto di fegato e fondamentalmente alla fine di una carriera ad alto livello che avrebbe potuto darle molti altri frutti.
Maurizia e Sara sono state le ospito d’onore dell’appuntamento di marzo, dedicato ovviamente allo sport al femminile e condotto dal giornalista sportivo Alberto Mazzotti, che era stato al Panathlon Forlì anche nella recente serata dedicata al Beach Volley del 9 novembre scorso.
Alberto Mazzotti tra Cacciatori ed Anzanello
Ma al tavolo d’onore era presente anche un uomo, che a sua volta ha legato il suo nome a pagine importanti del volley italiano: Umberto Suprani, oggi presidente regionale del CONI, per decenni giornalista del Carlino, ma soprattutto – senza dubbio – il miglior arbitro internazionale della storia del volley italiano. Con loro, anche una terza donna, Flavia Petrin, presidentessa nazionale dell’Aido, Associazione Italiana Donatori Organi: ente fra i più nobili del volontariato, che ha da qualche anno proprio in Sara Anzanello una socia attiva e una testimonial d’eccezione. E – va detto subito – proprio dalla serata forlivese anche Maurizia Cacciatori ha scelto di seguirla, diventando socia in diretta, con un “colpo di teatro” che ha commosso la platea e dato ancor più vigore ad una serata già piacevolissima.
Maurizia Cacciatori firma la sua iscrizione ad AIDO davanti alla Presidente Petrin
Nel corso della quale Cacciatori e Anzanello hanno raccontato i momenti topici delle loro carriere ricche di successi, ma anche le pagine più difficili: per Maurizia il rapporto con il coach azzurro Marco Bonitta, che la escluse dalla nazionale poi iridata di cui fece invece parte Anzanello; per Sara ovviamente il trapianto e l’obbligata chiusura di carriera, anche se dopo tre anni decise di riprendere, per qualche tempo, in serie B, “giusto per poter decidere io quand’era ora di chiudere definitivamente”.
Entrambe hanno raccontato l’esperienza di diventare protagoniste di uno sport vincente in città di provincia (Bergamo e Agrigento per l’una, Novara per l’altra); la scelta di provare anche l’avventura sportiva all’estero (che ha portato Maurizia in Spagna, a vincere tutto col Tenerife, e Sara a Baku, nel lontanissimo Azerbaigian); l’attuale vita quotidiana che porta entrambe a svolgere attività di formazione per aziende di alto livello, ma anche a dedicare settimane estive ai giovani partecipanti di camp pallavolistici. Ora Maurizia è mamma di due bambini – lo ha ricordato spesso, con legittimo orgoglio materno – e si definisce “la palleggiatrice di casa”; mentre Sara dedica buona parte del suo tempo alla selezione giovanile del Veneto, ovvero a scovare ed allenare pallavoliste in erba (lei che iniziò “per caso, a quattrordici anni, accompagnando un’amica ad allenamento”).
Sara Anzanello
Insomma: due bellissime persone, assolutamente diverse sia caratterialmente che in campo, ma in grado di dare al numeroso pubblico presente – fra cui una bella rappresentanza di giovanissime pallavoliste locali – una serie di messaggi di grande valore. Sara, parlando del trapianto, ha detto che “essere un’atleta mi ha aiutato molto a reagire: ero abituata da sempre a cercare di perfezionarmi quotidianamente, a superare ogni giorno i miei limiti, e questa è la filosofia che mi ha guidato anche nel superare quel che mi è successo”. Maurizia, invece, ha detto che “la cosa che mi piaceva di più quando giocavo era il clima in spogliatoio, l’intesa che si creava con le compagne: lo spirito di gruppo, che solo uno sport di squadra ti può dare e che serve a crescere ragionando con la tua testa, senza che ci sia mai qualcun altro a parlare al posto tuo”. Chapeau a entrambe, splendidi esempi fuori dal campo così come lo erano state nella loro lunga vita sotto rete.
A cura di A. Mazzotti
Dai media locali:
Forlì Today: “Serata Panathlon dedicata alle donne ed alla pallavolo con Maurizia Cacciatori e Sara Anzanello” (28/03/2017).
Resto del Carlino: “Panathlon: Stasera spazio a volley femminile e Aido con Cacciatori e Anzanello” (31/03/2017).
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