Martedì 19 maggio 2015 – 618a Manifestazione.
Oggi il 98° Giro d’Italia è arrivato a Forlì: il traguardo della 10a tappa Civitanova Marche-Forlì (di 200 km.) è stato lungo Viale Italia ed ha visto l’arrivo in volata di un gruppo di quattro italiani, con la vittoria del veneto Nicola Boem, davanti a Matteo Busato ed al forlivese Alessandro Malaguti.
Il Panathlon Club Forlì, fedele alla propria tradizione, ha colto l’occasione stasera per omaggiare la Carovana del Giro d’Italia, proponendo un incontro conviviale con il Patrocinio del Comune di Forlì – Assessorato allo Sport ed in collaborazione con la Round Table Forlì. Alla serata, che si è tenuta al Ristorante “Le Terrazze”, hanno partecipato oltre 100 convitati che hanno potuto ascoltare autorevolissimi ospiti: Giuseppe Roncucci, uno dei più stimati e conosciuti direttori sportivi italiani, il tecnico degli Under 23 Marino Amadori (nostro concittadino), le due voci della RAI Silvio Martinello (una gloria del nostro ciclismo, Campione Olimpico ad Atlanta 1996) e Francesco Pancani, il grande ex Roberto Conti, gli indimenticabili campioni romagnoli Ercole Baldini (il “Treno di Forlì”, Campione Olimpico, Iridato su strada e su pista, nonché vincitore del Giro ’58) ed Arnaldo Pambianco (trionfatore del Giro d’Italia del Centenario dell’Unità Nazionale, nel 1961).
Il Presidente Giacomo Santini
Per l’occasione sono tornati a trovarci (dopo il Convegno di Gennaio “Sport è salute”) il nostro Presidente Internazionale Giacomo Santini (che ha un passato di telecronista del Giro) ed il Presidente Nazionale dei Veterani dello Sport (UNVS) Gian Paolo Bertoni. Abbiamo avuto anche il piacere e l’onore di avere con noi il Sindaco di Forlì Davide Drei con l’Assessore allo Sport Sara Samorì (nostra socia) i quali sono riusciti – pur in una giornata per loro così intensa – a partecipare alla nostra conviviale.
Il Sindaco Davide Drei
Ha condotto la serata il giornalista Maurizio Ricci (nostro socio), un’enciclopedia vivente del ciclismo, che ha aperto ricordando il forlivese Tullo Morgagni, l’ideatore del Giro Italia, caporedattore storico della Gazzetta dello Sport e fondatore de “Lo Sport Illustrato”.
Con la frazione Civitanova-Forlì di oggi, sono saliti a 10 gli arrivi di tappa del Giro d’Italia nella nostra città e relativo comprensorio. Ricci ci ha fatto un excursus su tutte le precedenti nove tappe arrivate a Forlì, a partire dalla prima del 3 Giugno 1925: Arezzo-Forlì di 224 km., vinta da Girardengo. Seguirono poi:
14 Maggio 1928: Trento-Forlì di 312 km. vinta da Alfredo Binda, iridato in carica.
2 Giugno 1930: Ancona-Forlì di 182 km. vinta dalla “Locomotiva” Learco Guerra
23 Maggio 1937: Ancona-Forlì di 178 km. vinta dal veloce toscano Aldo Bini.
7 Maggio 1939: Senigallia-Forlì di 116 km. vinta dal forlivese “Parulè” Glauco Servadei, davanti a Bartali .
25 Maggio 1960: Bellaria-Forlì di 81 km. vinta dal belga Rik Van Looy.
29 Maggio 1962: Fano-Castrocaro Terme di 170 km. vinta dal campione del mondo Rik Van Looy.
27 Maggio 1977: Gabicce-Forlì di 163 km. vinta dall’iridato Freddy Maertens.
12 Maggio 2006: Busseto-Forlì di 223 km. vinta in volata dall’australiano Robbie McEwen.
Dopo questa carrellata storica, Ricci ha intervistato gli ospiti, cominciando da Silvio Martinello che ha dichiarato: “non mi aspettavo oggi una tappa così avvincente. Oggi ci sono grandi difficoltà economiche per il ciclismo italiano, che deve recuperare terreno. Aru riuscirà a staccare Contador in salita? Lo spero da tifoso, ma sarà difficile.“
Roberto Conti con Ricci
Roberto Conti: è stato un grande gregario, ma al Tour ha vinto sull’Alpe di Huez (1994). È stato uno dei più fidati gregari di Marco Pantani alla Mercatone Uno. Di Pantani ci ha raccontato un bellissimo aneddoto relativo al Giro del 1998: 17a Tappa Asiago-Selva di Valgardena con ascesa sulla Marmolada. La strategia concordata con Pantani prevedeva che dovesse scattare quando la salita fosse diventata dura, ma Marco non scattava… Conti allora lo avvicinò e gli chiese perchè non attaccava. La risposta di Marco (in dialetto romagnolo) fu: “Ma quand’è che inizia la salita dura?“. Talmente forte che non si era reso conto che era già iniziata! In quella tappa poi staccò tutti e conquistò la maglia rosa, che portò fino al traguardo di Milano.
Maurizio Ricci tra Francesco Pancani e Silvio Martinello
Francesco Pancani: dopo aver raccontato tanti sport in Rai, ora è passato al ciclismo. Ha ricordato con affetto Alfredo Martini, di cui ha citato una bellissima frase: “Il calcio è un gioco, il ciclismo è uno sport”.
Infine Ricci ha intervisto i due romagnoli vincitori del Giro: Arnaldo Pambianco, 80 anni splendidamente portati, che ha raccontato perchè si dedicò al ciclismo: “Era da poco finita la guerra e c’erano fame e miseria. Nel ciclismo c’erano Coppi e Bartali ed era una delle poche cose belle che avevano allora gli italiani in quegli anni”.
Da sn.: Vespignani, Pambianco, Bertoni e Baldini
E poi il mito Ercole Baldini: Forlì nel mondo è conosciuta anche e soprattutto per lui (in Australia – dove vinse le Olimpiadi – gli hanno persino intitolato una strada). Ricci l’ha definito “il più grande cronomen di sempre nei percorsi lineari (con poche curve), un autentico treno”. Qualcuno disse di lui che non era uno scattista? l’amico Pambianco risponde così: “Aveva uno scatto che durava 100 km.!” Per Baldini a Forlì fu creato nel 1958 il Trofeo Tendicollo Universal (90 km. a cronometro), grazie alla passione dello scomparso Afro Gavelli (padre del nostro socio Eugenio). Vi hanno partecipato i più grandi corridori del tempo (Anquetil, Gimondi, Merckx) e qui Baldini ha spesso battuto anche il grande Anquetil.
A cura di G. Sbaraglia
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