PREMI PANATHLON 2012
Giovedì 29 novembre 2012 - 589a Manifestazione. Siamo giunti alla trentaduesima edizione dei Premi Panathlon Club Forlì. Il 2012 è stato un anno olimpico che ha tolto, a volte, respiro ad altri momenti di sport...
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Giovedì 29 novembre 2012 - 589a Manifestazione. Siamo giunti alla trentaduesima edizione dei Premi Panathlon Club Forlì. Il 2012 è stato un anno olimpico che ha tolto, a volte, respiro ad altri momenti di sport...
Venerdì 7 settembre 2012 - 587a Manifestazione. E' stato protagonista della serata di Gala un Grande del ciclismo: Roger De Vlaeminck, “Monsieur Roubaix”, testimonial della Gran Fondo “La Magnifica”, sul percorso...
Giovedì 7 Giugno 2012 - 585a Manifestazione. All’Hotel della Città il Club, col patrocinio del CONI Provinciale, ha ospitato, premiato e ringraziato atleti, dirigenti e tecnici forlivesi che hanno avuto l’onore di...
Mercoledì 14 marzo 2012 – 581a Manifestazione.
Il Convivio del 14 marzo ha trattato il tema “Le voci di Londra” con riferimento alle prossime Olimpiadi. La serata è stata condotta da Enrico Pasini del Corriere di Romagna. Ospiti l’ex tennista romagnola Raffaella Reggi e lo spezzino, forlivese d’adozione, Stefano Mei.
Raffaella Reggi (Faenza, 27 novembre 1965) è stata bravissima tennista nonché giornalista di Sky Sport. Professionista dal 1981, dall’anno successivo in poi fa parte della Fed Cup italiana, mettendosi in mostra come la tennista azzurra più promettente. Nel 1985 vince gli Internazionali d’Italia, l’anno successivo vince gli US Open nel doppio misto diventando in tal modo la prima italiana a riuscire a conquistare un torneo del Grande Slam. Nel 1988 arriva ai quarti di finale delle Olimpiadi e al 13° posto nel ranking WTA (suo record personale). Oggi è commentatrice di tornei tennistici per Sky Sport.
Stefano Mei, (La Spezia, 3 febbraio 1963) grande atleta che inizia come mezzofondista per poi specializzarsi nei 10.000 metri piani. La sua attività sportiva inizia a fine anni settanta. Nel 1979 ottiene il primo titolo italiano e la prima maglia azzurra nella categoria allievi ottenendo, a soli 16 anni, un tempo, nei 3000 m, di 8’08″64, all’epoca miglior prestazione di ogni tempo per la categoria, cui fecero seguito ben 43 presenze in Nazionale. Memorabile nel 1986, ai Campionati Europei di Stoccarda la sua vittoria nei 10.000 m., quando con un ultimo giro in 54”5 vinse l’oro nella storica tripletta italiana con Cova argento ed Antibo bronzo, poi sfiorò un bis strepitoso sui 5000, dove finì 2° e comunque demolì il suo personale correndo in 13’11”57 alle spalle del britannico Jack Buckner (13’10″15). Sempre nel 1986, si aggiudica ai campionati europei indoor di Madrid la medaglia d’argento nei 3000m con il tempo di 7’59″12 alle spalle dell’austriaco Millonig (7’59″08). Fermato spesso da infortuni, nonostante una preparazione limitata nel 1988 riesce comunque a classificarsi al settimo posto nella finale olimpica di Seul dei 5.000 m. con il tempo di 13’26″17 (vince la batteria con 13’42″96 e la semifinale con 13’24″20), miglior risultato sulla distanza di un atleta italiano.
La Reggi si è sempre distinta per competenza e schiettezza. Nel dibattito della serata Panathlon ha esordito rammaricandosi per la posizione a lei riservata, dovendo commentare da Roma e non sul campo di gara. Molte le domande sull’attualità del tennis italiano. Nelle risposte ha evidenziato i cambiamenti avvenuti precisando:”Oggi si gioca da fondo campo e raramente un giocatore scende a rete. Per quanto riguarda l’Italia il settore femminile sta vivendo un momento di prima grandezza grazie a quattro tenniste di livello, ricchedi grandi motivazioni e pronte al confronto con le migliori, incontrando magari sconfitte, ma crescendo. I maschi vanno meno bene per scarsità di talenti, motivazioni limitate e partecipazioni di tenore minore”.
Mei sarà voce di Ski Sport per l’Atletica Leggera alle Olimpiadi di Londra, una delle molte però perché l’atletica leggera, a differenza del tennis, propone una molteplicità di campi di gara. Alla domanda “A cosa è dovuto il predominio degli atleti africani nel mezzofondo e nelle corse lunghe?”, ha risposto: “Il correre fa parte del loro DNA, del loro stile di vita. I loro mezzi di locomozione sono le gambe o la bicicletta, la loro è una vita di fatica e di sacrifici. Noi non facciamo un passo se non abbiamo l’auto sotto il sedere! Poi quando vengono qua, con la migliore alimentazione e gli allenamenti programmati da tecnici competenti, diventano fenomeni. Noi andiamo a Londra con molte difficoltà e con poche possibilità di medaglia perché in Italia è sempre più difficile il reclutamento per l’Atletica soprattutto per i pochi soldi che circolano”.
Alla serata hanno partecipato i dirigenti dei Tennis Club cittadini e i Tennisti Master Romagnoli del Tennis Club Carpena, ai quali il Panathlon di Forlì ha consegnato una targa ricordo.
This arcitle is a home run, pure and simple!