PREMI PANATHLON 2015 – 35° ANNO


Giovedì 19 novembre 2015 – 623a Manifestazione. Secondo una consolidata tradizione, la serata conviviale di novembre è stata interamente dedicata ad uno degli appuntamenti  che meglio rappresentano le finalità e lo...



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Foto: Fabio Blaco

Automobilismo e Formula 1 con Minardi, Borra e Sospiri


Giovedì 15 ottobre 2015 – 622a Manifestazione. Questa sera, dopo tanto tempo, siamo tornati a parlare di Automobilismo e Formula1, sport che assieme al motociclismo riesce, come pochi, ad incendiare gli animi e a farci...



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Foto: Fabio Blaco

La rinascita del Basket forlivese


Giovedì 24 settembre 2015 – 621a Manifestazione. Dopo la pausa estiva, abbiamo  ripreso con uno degli sport più seguiti ed amati dalla nostra città e dal nostro Club, il basket. L’ultimo periodo non è stato certo...



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Foto: Fabio Blaco

6°Premio “Salvatore Gioiello” a MATTEO MARANI


Giovedì  26 febbraio 2015 – 615a Manifestazione

Dal 2010 il Panathlon Club Forlì ha istituito il Premio Giornalistico “Salvatore Gioiello”, un premio  intitolato al grande giornalista scomparso il 4 ottobre 2009, socio del nostro Club. Il Premio si pone l’obbiettivo di premiare grandi giornalisti sportivi italiani. La scelta dei premiati è sempre stata di altissimo livello:

  1. Alfredo Provenzali nel 2010,
  2. Marino Bartoletti nel 2011,
  3. Mario Mattioli nel 2012
  4. Angelo Zomegnan nel 2013,
  5. Leo Turrini nel 2014.

Nel 2015, giunto alla 6a edizione, il Premio “Salvatore Gioiello” è stato assegnato, nel corso della cena conviviale al Circolo della Scranna di Forlì, a:

Matteo Marani

Il figlio di Salvatore Gioiello, Maurizio premia Matteo Marani

Il figlio di Salvatore Gioiello, Maurizio premia Matteo Marani

Giornalista, dal gennaio 2008 è il Direttore del “Guerin Sportivo”, che è la rivista sportiva più antica del mondo, essendo nata a Torino nel 1912. Uno dei fondatori fu Giuseppe Ambrosini, che è stato il primo Presidente del Panathlon Club Forlì. Anche per questo, il nostro Club ha sempre avuto un rapporto molto stretto con il Guerin, soprattutto dopo che nel 1974 la sede fu trasferita a Bologna grazie all’editore Luciano Conti, che volle la trasformazione da giornale a rivista.

Una tradizione consolidata vuole che praticamente tutti i direttori del Guerin abbiano fatto visita al nostro Club. Il primo fu il mitico Gianni Brera (nel 1963, prima ancora di guidare il Guerin), poi Italo CucciAdalberto BortolottiMarino Bartoletti, Paolo Facchinetti, Filippo Grassia, Domenico Morace, Giuseppe Castagnoli, Ivan Zazzaroni, Andrea Aloi. Per tutti l’ospitata al Panathlon di Forlì è stata quasi un piacevole obbligo per celebrare la nomina al vertice del Guerin.

Oggi possiamo finalmente avere con noi l’attuale direttore Matteo Marani. Forse abbiamo atteso più del solito (dalla sua nomina nel 2008), ma con la consegna del Premio “Salvatore Gioiello”, colmiamo questa lacuna nel modo migliore e più degno.

Foto: Fabio Blaco

Matteo Marani

Matteo Marani, nato a Bologna il 2 ottobre 1970, è laureato in storia. Ha collaborato con testate nazionali come Il Messaggero, il Corriere dello Sport-Stadio e Il Sole 24 ORE. Dal 2008 è direttore del Guerin Sportivo. Sotto la sua direzione sono avvenuti importanti cambiamenti: nel 2009 il passaggio da settimanale a mensile, nel settembre 2010 è stato creato il sito web del GS, strutturato come un blog (http://blog.guerinsportivo.it/), entro il quale Marani tiene una sua rubrica “Il Corsivo di Matteo Marani”. Ha lasciato la direzione del Guerin nel febbraio 2016 ed è ora è vicedirettore di Sky Sport (n.d.r.).

La serata è stata particolarmente ricca ed il nostro ospite ha spaziato tra molti ed interessanti argomenti. Abbiamo cominciato – e non poteva essere diversamente! – parlando di calcio: Marani, con la competenza che gli deriva dal suo ruolo di direttore di una rivista come il Guerino, ci ha fatto una fotografia sintetica ed efficace della attuale situazione del calcio italiano. Le squadre italiane – che fino a dieci anni fa erano ai vertici europei per risultati e valore economico – si sono fermate, mentre in Spagna ed Inghilterra i valori delle società si sono addirittura quadruplicati. Questo si riflette anche sui risultati sportivi: è un dato di fatto che nell’attuale “calcio business” i risultati sono direttamente proporzionali ai ricavi dei club: con questa logica, la Juventus nella Champions League in corso può al massimo aspirare ai quarti, ben difficilmente andare oltre. Sono lontani i tempi in cui il Milan di Sacchi cambiava la filosofia del calcio di tutta Europa. Oggi è una società in declino, che non ha un progetto e neppure soldi.

In Italia le società di calcio sono molto cambiate: una volta si curava la parte tecnica, oggi si vive solo delle emozioni, esasperate dai media e dalle tifoserie. Ma – ricorda Marani – il calcio è anche irrazionalità, un gol fatto o sbagliato fanno parte della casualità, ma possono rendere difficile il rapporto tra le squadre da una parte ed i media ed i tifosi dall’altra. I presidenti ed i dirigenti vivono questo clima, sempre sotto esame e senza alcuna serenità. Per questo in Italia non si riesce a programmare, si vive alla giornata sotto la pressione dell’opinione pubblica e dei media. Una battuta fulminante sulla situazione che sta vivendo proprio in questi giorni il Parma Calcio: “una vicenda incredibile, con vendite vere o presunte,  paragonabile all’indimenticabile scena di Totò che vende la Fontana di Trevi. L’assurdo è che non sanno come fare per togliere il Parma a Manenti”.

A questo punto siamo entrati nella parte più appassionante della serata: Marani è anche scrittore di successo: nel 2007 ha pubblicato il libro “Dallo scudetto ad Auschwitz – Vita e morte di Arpad Weisz, allenatore ebreo”, con il quale ha vinto il Premio per la letteratura sportiva di Chieti nel 2009 e il Premio nazionale letteratura del calcio “Antonio Ghirelli” per la categoria Saggistica e Narrativa (promosso dalla Figc e Fondazione Museo del calcio) nel 2014.

scudetto_auschwitz“Dallo scudetto ad Auschwitz” racconta il viaggio-inchiesta alla scoperta di Arpad Weisz, un grande allenatore ebreo-ungherese che dopo avere guidato l’Ambrosiana Inter alla conquista dello scudetto, con il Bologna “lo squadrone che tremare il mondo fa” del mitico  presidente Dall’Ara, vince due scudetti consecutivi (1935-36, 1936-37). Nell’ottobre 1938, dopo l’ultima partita del Bologna (ed a seguito della promulgazione delle leggi razziali) scompare da Bologna (abitava nei pressi dello stadio Dall’Ara, allora chiamato “Littoriale”) e se ne perdono le tracce. Matteo Marani, si appassiona quasi per caso alla vicenda e con una ricerca lunga e meticolosa, degna del miglior giornalismo investigativo, riesce a ricostruire il percorso finale ed il tragico destino di un grande allenatore, uomo, marito e padre. Ci ha raccontato – con una passione che ci ha affascinato – che è andato a cercare le tracce di Arpad Weisz negli archivi del Museo dell’Olocausto (Yad Vashem), nell’archivio anagrafico di Bologna, nell’archivio scolastico per cercare i registri scolastici del figlio di Weisz. Alla fine di questa ostinata ricerca, arriva il colpo di fortuna: Marani trova Giovanni Savini che era stato amichetto d’infanzia di Roberto Weisz (figlio di Arpad, nato nel 1930) e che ancora vive a Bologna, in via Valeriani (a poche centinaia di metri dall’abitazione di Marani!), Grazie a Savini, che ha conservato per 70 anni il ricordo e persino le foto dell’amico scomparso, Marani riesce a chiudere il cerchio della storia, che qui riassumiamo brevemente (ma vi invitiamo a leggere il libro!): Arpad Weisz, lasciata Bologna, nel 1939 andò in Olanda dove allenò per due anni. Poi nell’agosto 1942 viene arrestato dai nazisti assieme alla moglie ed ai due figli e deportato. Muore nel gennaio 1944 ad Auschwitz, dove il suo fisico da atleta aveva resistito per ben 16 mesi.

Foto: Fabio Blaco

Sbaraglia intervista Marani sul rapporto tra i giornali ed il web

L’ultimo argomento trattato – ma non meno interessante – è stato il rapporto tra i giornali ed il web. Stimolato da una domanda del nostro socio Giorgio Sbaraglia (che cura il sito web del Panathlon Club Forlì), Marani ha dimostrato anche su questa materia una grande competenza (ricordiamo che è stato proprio lui, da direttore del Guerin Sportivo, ad aprire la rivista ad Internet, creando nel 2010 il sito web del GS, strutturato come un blog): “il rapporto tra giornali e Web è molto complicato, se si mette troppo materiale sul web, si rischia che nessuno compri più il giornale. Proprio per questo in Brasile e Spagna le riviste equivalenti al Guerino hanno dovuto cessare l’edizione cartacea. D’altra parte oggi tutto è “in tempo reale”, le notizie vengono sparate istantaneamente via Twitter, il giornale non può attendere l’edizione del giorno dopo per dare la notizia, sarebbe già bruciata. Purtroppo sta passando la convinzione che sul web tutto debba essere gratuito, ma il sistema dell’informazione senza soldi non potrebbe reggere”.

Abbiamo aspettato sette anni per avere con noi il Direttore Matteo Marani, speriamo di non dover aspettare altrettanto tempo per poter riascoltare al Panathlon di Forlì la sua coinvolgente capacità affabulatoria!

A cura di G. Sbaraglia


Dalla stampa locale:

Il Resto del Carlino: “Il premio “Salvatore Gioiello” a Marani. Ha narrato la storia di  Arpad Weisz” (10/03/2015)

Il Resto del Carlino: “Il Panathlon consegna il premio “Salvatore Gioiello” a Marani (26/02/2015)

ForlìToday: “Giornalismo sportivo, al direttore del Guerin Sportivo Matteo Marani il “Premio Salvatore Gioiello” (24/02/2015)

4Live: “Il Panathlon Club Forlì assegna il “Premio Salvatore Gioiello” a Matteo Marani” (28/02/2015)


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