Giovedì 23 aprile 2015 – 617a Manifestazione.
Dopo cinque anni (l’ultima volta era stata il 12 Febbraio 2010) nel convivio di Aprile del nostro Club siamo tornati a parlare di Vela, uno sport tra i più emozionanti e pieni di fascino. La serata è stata organizzata al Circolo della Scranna di Forlì in collaborazione con il Rotary Club Forlì Tre Valli ed ha avuto come tema:
L’Uomo e l’Oceano: una sfida eterna
Il protagonista della serata è stato MICHELE ZAMBELLI, 25 anni, velista per vocazione.
Michele Zambelli è nato a Forlì il 13 giugno 1990. A 14 anni dopo il primo corso di vela frequenta i campi di regata dei monotipi, Beneteau 25, Melges 24. Entra nel team di Cino Ricci per il Giro d’Italia a Vela e da quel momento comincia la sua esperienza su barche d’altura.
Michele Zambelli
Nel 2009, a bordo di una barca appoggio 60″ francese, segue la regata Mini Transat e qui nasce la sua passione per la navigazione in solitario sui Mini 6.50. Trovata la barca, un prototipo, ITA 342, entra in cantiere per preparare la barca impegnando circa un anno per effettuare i lavori necessari. Riesce anche a trovare uno sponsor che crede in lui, l’azienda Fontanot di Rimini. Così a bordo di Fontanot 342 conquista il titolo di Campione Italiano classe MINI 6.50 categoria Prototipi nel 2011 e nel 2012. Nel 2013 partecipa per la prima volta alla Mini Transat 650, classificandosi 10°, in 24 giorni, 20 ore e 10 minuti, diventando così il più giovane italiano ad aver terminato la Regata Oceanica.
Michele non è l’unico velista forlivese ad aver affrontato la Mini Transat: prima di lui l’aveva corsa nel 2009 Luca Del Zozzo, che nel febbraio 2010 venne ospite al Panathlon di Forlì a raccontarcela. Stasera Luca Del Zozzo è stato ancora nostro ospite ed ha condotto la serata assieme al mito della vela italiana Cino Ricci, anch’egli nostro concittadino ed indimenticabile skipper di Azzurra nella fantastica avventura del 1983, che fece scoprire agli italiani la passione della vela.
Luca Del Zozzo ha intervistato Michele con la competenza di chi ha vissuto le stesse esperienze di velista in solitario ed inoltre ha rappresentato per il giovane velista Michele una sorta di “fratello maggiore” che l’ha aiutato ad intraprendere (come ci ha raccontato Michele) i primi passi nel mondo delle regate con la classe 6,50. Ci hanno anche spiegato che le barche Mini 650 (che sono appunto lunghe 6,5 metri) sono piccole barche, paragonabili alle moto classe 125 (mentre chi gareggia in Coppa America rappresenta la Formula 1 del mare).
Cino Ricci
“Velisti si nasce o si diventa?” è stato chiesto a Cino Ricci che ha risposta con la solita arguzia:”Velisti si diventa, d’altra parte Michele è di Galeata e non mi risulta che a Galeata ci sia il mare…”
Michele ci ha detto: “Navigo perché mi piace. Non mi interessa fare la America Cup (troppo diversa e troppo tecnologica). Il mio sogno è quello di fare il giro del mondo in solitario senza scalo”. Ci ha parlato delle prime esperienze quando gli prestarono il primo Mini650: “La barca aveva bisogno di tanta manutenzione, ci abbiamo speso un intero inverno a rimetterla a posto, ma poi alla prima regata ho disalberato, alla seconda si è rotto il timone”. Ma Michele non si è arreso, è riuscito a trovare uno sponsor (Fontanot) ed a fare nel 2013 la sua prima Mini Transat.
Ora, grazie ai successi ottenuti (che potete leggere in dettaglio nel suo sito: http://www.michelezambelli.it/), è riuscito ad avere una nuova barca Illumia ITA 788, che l’armatore francese Aymeric Chapellier gli ha dato a noleggio (ad un prezzo veramente basso, ci hanno spiegato, perché ha grande fiducia in Michele). Con questa barca il nostro giovane skipper sta preparando diverse regate importanti: la MiniFastnet a luglio, poi la TransGascogne e soprattutto la MiniTransat 2015 che partirà il 19 settembre.
Luca Del Zozzo
Luca e Michele ci hanno spiegato dettagliatamente che cos’è la MiniTransat650: è una regata Atlantica che si svolge ogni due anni, in solitario su imbarcazioni della lunghezza di sei metri e cinquanta, creata nel 1977 dall’inglese Bob Salmon. Si parte da Douarnenez (Francia) e si arriva a Pointe-à-Pitre (Guadalupe) con una sola sosta a Lanzarote (Canarie). La durata media della navigazione varia da 21 giorni per i primi, a 33 giorni per coloro che sono in coda al gruppo di 70-80 barche. Caratteristica principale di questa regata è il divieto per gli skipper di utilizzare qualsiasi apparato telefonico o informatico per collegarsi a terra. Il Comitato comunica con gli skipper solo una volta al giorno ad un’ora stabilita per le previsioni meteo della giornata e per comunicare la distanza dall’arrivo della flotta in testa. Alla Mini Transat partecipano imbarcazioni in Classe Serie, costruite cioè secondo gli standard di cantiere e quindi tutte uguali, ed imbarcazioni in Classe Proto, frutto di studi ingegneristici ed affinamenti tecnologici. Trattandosi di una prova molto impegnativa e rischiosa, per poter partecipare alla Mini Transat occorre superare una qualifica che consiste in navigare, a bordo di un Mini 650, 1.000 miglia (1.852 km.) in solitario e 1.000 miglia in regata (anche in equipaggio).
Oltre agli aspetti tecnici ci hanno parlato di quelli umani: cosa significhi essere soli in mezzo all’oceano, attraversando le bonacce e le tempeste (in una traversata del genere si incontrano almeno 4-5 burrasche, che possono durare anche qualche giorno…), poi l’eventualità, sempre incombente, che la barca vada a sbattere contro un oggetto (tronco, rottame,ecc.): in questo caso – ci ha spiegato Cino Ricci – l’affondamento diventa un rischio reale.
Michele ha concluso con l’ottimismo di chi ama il suo sport, rispetta il mare ma non lo considera ostile, ma piuttosto amico e ci ha fatto capire che la sua barca è una cosa viva, che gli parla e con cui parla…
Come si dice ad un velista che sta per correre la Mini Transat?
“Buon vento Michele, aspettiamo di rivederti al Panathlon Forlì per farci raccontare come è andata!”
A cura di G. Sbaraglia
Dalla stampa locale:
Il Resto del Carlino: “Zambelli “attracca” alla Scranna con Del Zozzo e Cino Ricci” (23/04/2015)
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